STORIA DI UN UFFICIO: LO STUDIOLO E LO STUDIO D’ARTISTA
ABSTRACT: L’Office History corre al passo della storia industriale e artistica dell’uomo, infatti, se con la rivoluzione industriale e lo sviluppo tecnologico tra i secoli XVIII e XIX in poi l’ufficio prende le sembianze di quello che conosciamo oggi, c’è inoltre una storia parallela del suo sviluppo, e per certi versi anticipatoria, che s’intreccia con l’arte e l’estetica. La grande importanza che oggi ricopre l’ufficio e il suo inserirsi all’interno di un concetto più ampio come la creazione-abitazione di spazi è il frutto dell’intrecciarsi di queste due storie. In questo articolo ci soffermeremo brevemente sullo sviluppo dello studiolo e dello studio d’artista in relazione al concetto di creazione artista.
Keywords: storia / ufficio / arte / tecnica/ creazione
Nel tracciare una storia dell’ufficio è impossibile non guardare al mondo dell’arte e della tecnica prima della fatidica Rivoluzione Industriale. Il periodo che andremo a trattare, e che segna la nascita dello Studiolo, è quello dell’età rinascimentale, momento di coesistenza pacifica dell’arte con la scienza e più nello specifico con la tecnica. In questo tempo si afferma un nuovo ideale di vita che vede la nascita delle figure ibride di intellettuali-artisti-scienziati, tra i quali ricordiamo Leonardo Da Vinci e Filippo Brunelleschi. Questo Uomo Nuovo mosso dalla volontà di studiare, progettare e creare introduce l’esigenza di abitare degli spazi, isolati dalle botteghe o dalle sale comuni nelle corti, per potersi dedicare interamente all’attività di studio e creazione. Accanto agli studi già esistenti come quelli notarili o medici, in poco tempo, si diffondono gli studi privati o studioli, che differentemente dagli altri, sono interamente progettati e arredati secondo le esigenze dell’intellettuale-umanista-scienziato. Uno studiolo poteva anche appartenere a un nobile o cortigiano che impegnava lo spazio, non solo per le faccende amministrative della propria casata e nell’attività di dialogo con le nascenti pubbliche amministrazioni, anche per la meditazione e riflessione.
Una delle famiglie che rappresenta meglio questo sistema è la famiglia Medici, i cui membri a partire da Cosimo I, Eleonora di Toledo e il loro figlio Francesco I, si impegnarono nel favorire un dialogo tra la sfera delle arti e della tecnica con la vita sociale e lavorativa della città. Lo studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio è per antonomasia il più rappresentativo dell’epoca: progettato, creato e arredato su misura, secondo le passioni e gli interessi di Francesco I dagli architetti e artisti più in voga del tempo.
Parallelamente ricordiamo, sempre tra il Quattrocento e il Cinquecento, la diffusione degli studi d’artista, che seguivano lo stesso concetto dello studiolo, con un fine legato all’intimo dell’individuo e alla sua presenza in società. Gli studi d’artista, contenenti gli strumenti del mestiere, venivano spesso raffigurati negli autoritratti dei grandi pittori del tempo, come Michelangelo Buonarroti o Giorgio Vasari, per simboleggiare una nuova coscienza di sé, del ruolo e della dignità dell’artista. Oltremodo la visione dello studio nei dipinti rimarca l’importanza del processo creativo dietro a ogni lavoro e idea, quindi, una connessione strettissima tra il pensiero estetico e l’atto creativo.
Perché ripercorrere questi momenti?
Come abbiamo potuto osservale l’Office History è ricca di spunti e si muove al passo delle rivoluzioni.
A ogni epoca corrispondono esigenze e utilizzi differenti dell’ufficio che hanno apportato e apportano cambiamenti significati della sua struttura, interna ed esterna. Ripercorrere questi momenti ci suggerisce una visione più ampia del mondo dell’arredo e del design per ufficio, un settore così vasto da rendere possibile un dialogo continuo tra l’antico e il moderno, tra l’arte, la tecnica e le nuove frontiere della tecnologia.